Data quest'ultima, fondamentale mano, passiamo alla fase finale, conclusiva e forse di maggior soddisfazione, a patto che venga realizzata con cura (pena lo scadimento di tutto il lavoro fin qui fatto!), ovvero l'imbasettamento dei pezzi!
Innanzitutto, il materiale con il quale realizzare le basette. Anche qui, si è provato praticamente di tutto: cartoncino, cartone, legno, metallo, polistirolo, chi più ne ha più ne metta. Oggi si vende già tagliato un materiale plastico veramente eccellente, il forex. In vari colori, di solito nero, non si piega, non si deforma, non si rovina e costa abbastanza poco. Potete anche comprarlo in fogli grandi e tagliarlo nelle misure desiderate con un semplice cutter. Insomma, lo consiglio vivamente. Invece, per questo progetto, io uso il cartoncino. Lo trovi in vendita ovunque, puoi scegliere lo spessore adatto. Per i 20 mm lo uso piuttosto spesso, sperando che i giocatori, per spostare le unità, preferiscano prendere le basette invece di pezzi!
Comunque, poi, scelto il materiale base la tecnica che utilizzo si può usare comunque. Innanzitutto, la scelta dei materiali da utilizzare per rendere più relistico il terreno.
Prima regola: non vi fate fregare dai rivenditori! Nei negozi di modellismo ci sono cose vendute a peso d'oro che si fanno in due minuti a costo zero con un pò di fantasia. Sabbie colorate, ghiaette, cespugli, tutta roba per la quale, soprattutto i ferromodellisti, accendono mutui!
Io uso: sabbia della spiaggia (l'Italia ha 8.000 km di coste: vogliamo sfruttarle?!), ghiaia della lettiera del gatto, scorza di alberi e vegetali naturali raccolti durante le gite in campagna (l'ultima scoperta sono le fibre del tronco di alcune palme: perfette per fare i cespugli). Mi concedo solo il lusso di un pò di quell'erbetta detta "elettrostatica" in vendita nei negozi di modellismo in diverse colorazioni.
Una volta tagliata la base, incollare i soldatini, nel numero prescritto dal regolamento che si intende usare, usando sia la fantasia che le nozioni storiche sul periodo. Ad esempio, nel nostro caso, i battaglioni svedesi avevano un numero di moschettieri doppio di quello dei picchieri. Inoltre, i granatieri non venivano distaccati in unità autonome come avveniva in altri eserciti, bensì venivano schierati sui lati delle compagnie dei moschettieri, all'esterno del battaglione.
Dunque, per dare un'idea, almeno in scala, di quello che poteva apparire un battaglione svedese, le miniature sono state incollate sulle basi come appare nella foto.
In questa unità, ho optato per miniature che avessero quasi tutte lo stesso aspetto, cioè quello di un battaglione ordinato in marcia. Altre volte si può decidere di imbasettare miniature che, pur essendo tutte differenti, rappresentino un'unità che sta, per esempio, sparando o caricando il nemico. Non mettete mai insieme miniature in marcia col fucile in spalla e miniature di esaltati in carica!
Prima di applicare la sabbia, sarà opportuno lasciare libera una piccola parte dove poi scrivere il nome dell'unità, in modo tale da riconoscerla sul tavolo senza doverla toccare.
Io conservo i materiali per le basette in contenitori in plastica con l'apertura piuttosto ampia. Questo mi consente, dopo aver applicato la colla vinilica su tutta la basetta, con l'aiuto di un pennello, di "tuffarci" letteralmente dentro la base, senza sparpagliare la sabbia o la ghiaia sul pavimento.
Una volta applicata la colla, applicare prima gruppetti di sassolini della sabbia del gatto e poi la sabbia vera e propria. Quando il tutto si sarà seccato bene, soffiare via la sabbia in eccesso (fuori dalla finestra!) ed applicare un'altra mano di colla, magari un pò diluita in acqua, sui sassolini, per farli aderire definitivamente alla base.
Quando anche questa mano si sarà secata, passiamo alla verniciatura della sabbia. Qui dobbiamo procedere con varie mani di vernici, con la tecnica del Drybrushing, o "pennellatura a secco", la cui tecnica di base consiste nell'intingere nel colore il pennello (se possibile con setole abbastanza rigide), quindi ripulirlo di gran parte del colore su un fazzoletto di carta o del cartoncino, finché il pennello sia quasi del tutto pulito, cioè quando sulla carta non resta più colore. A questo punto, con il pennello si strofinano i dettagli da evidenziare ed i bordi dei dettagli tenderanno a catturare quel poco di vernice rimasta sul pennello.
Anche in questo caso procederemo per colori sempre più chiari partendo da un color terra e finendo addirittura con qualche colpetto di bianco. In più, consiglio, dopo la prima mano di terra, di effettuare un lavaggio con una Patina Maron (vedi un post precedente). Per il verde, stessa procedura, partendo da un verde scuro per finire con un giallo chiarissimo.
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