domenica 29 aprile 2012

Field of Battle 2nd Ed., la prova con la GNW



Venerdi scorso, abbiamo provato il regolamento Field of Battle (2nd edition) con uno scontro nella GNW. Devo premettere che ero piuttosto prevenuto su questo regolamento perchè anni fa avevo giocato a Piquet, del quale questo regolamento è "figlio", e non mi era piaciuto affatto per la sua completa ingovernabilità. Qui è un'altra cosa, forse i tempi sono più maturi per un regolamento card driven di quanto non lo fossero all'epoca, ma il sistema gira pittosto bene ed è divertente, cambiando completamente la filosofia del "IGoUGo" tipico della maggior parte dei regolamenti di wargame attualmente in circolazione. I giocatori sono continuamente coinvolti sia durante la propria fase attiva che in quella dell'avversario. I risultati sono spesso imprevedibili ma il grande numero di lanci di dadi non provoca conseguenze storicamente inaccettabili.

Per un esame ed una critica del regolamento e del suo funzionamento vi rimando al sito  Blunders on Danube .

Certo, qualcosa lascia un pò perplessi, come la facilità di interpenetrazione delle unità, praticamente illimitata (dubbi già espressi in altre sedi anche da altri giocatori), che soprattutto per certi periodi può essere realmente esagerata, visto che la scala delle unità è il battaglione per le fanterie e il reggimento per le cavallerie.Quindi, la cavalleria può caricare passando attraverso due linee di fanteria, o le fanterie possono sparare effettuando uno scambio delle linee di diverse unità un pò poco storico. 
Tuttavia la regola è piuttosto facile da limitare o abolire senza grossi problemi, tanto che negli adattamenti per i diversi periodi storici, in alcuni casi viene già modificata dall'Autore.

Ma vediamo com'è andata la nostra prova: per gli Svedesi, tre Command groups, uno di fanteria con 4 unità e due di cavalleria, ciascuno con 4 unità, niente artiglieria, come nella (peggior) tradizione di Carlo XII. Per i russi, 4 Command Groups, due di fanteria, ciascuno su tre unità di fanteria ed una batteria d'artiglieria leggera, uno di cavalleria (tre unità di dragoni ed uno di Granatieri a cavallo) ed uno di sola artiglieria, su tre batterie d'artiglieria media.
I Russi difendono con l'artiglieria una ridotta piazzata proprio al centro dello schieramento, le  fanterie ai lati della ridotta e la cavalleria dietro l'ala destra. Gli svedesi, che vedono parte dello schieramento nemico in anticipo, schierano la fanteria all'ala destra e tutta la cavalleria all'ala sinistra. Nessuno a fronteggiare la munitissima ridotta.

Il terreno è pianeggiante ma interrotto da alcuni campi e da una piccola palude quasi al centro del campo di battaglia.

Gli svedesi vincono l'iniziativa (2 carte) ed attaccano subito, a testa bassa, con i dragoni la fanteria sull'ala destra russa, ma la prima scarica di fanteria, sommata agli effetti dell'artiglieria, è letale e l'attacco è respinto.
Più fortunato è l'attacco della cavalleria che attacca i russi con le armi scariche ma riesce solo a respingere le fanterie. Sulla destra inizia l'attacco della fanteria svedese, stretta tra la palude ed una area coltivata. Tocca ai russi, contrattacco delle cavallerie sui dragoni provati dal fuoco, le cavallerie restano bloccate in mischia con risultati alterni.
Altre 2 carte a testa, continua l'attacco delle fanterie svedesi, che tentano l'assalto alle linee russe: "Ga Pa!"
Anche qui il fuoco è efficente ma gli svedesi non si fermano. Tuttavia sono in inferiorità numerica e anche qui le unità  restano invischiate in una mischia inconcludente.
La cavalleria svedese attacca una batteria russa scarica e la spazzano via, ma perde punti per l'inseguimento. Nel frattempo la linea russa che si era ritirata, si riorganizza, ricarica le armi e fa fuoco sulle cavallerie svedesi, ricacciandole indietro.
Stavolta i russi vincono l'iniziativa (5 carte!) ed il fuoco delle artiglierie dalla ridotta mettono a mal partito l'ala di fanteria svedese che in breve vede in rotta due unità su quattro. Inoltre, al centro l'attacco dei dragoni russi sembra dare buoni frutti e gran parte del Comando di dragoni svedesi è in rotta o in pessime condizioni. Il morale d'armata svedese cala paurosamente raggiunge presto la quota critica! Tutto sembra perduto, anche perchè finora i dadi non sono stati generosi con gli scandinavi.
Ma qui si vedono le qualità dell'esercito svedese: resiste bellamente al test di Morale d'armata e contrattacca con la cavalleria. I Granatieri a cavallo russi vengono spazzati via in un solo colpo e la fanteria continua a respingere uno dopo l'altro i reggimenti russi, infliggendo gravi perdite. Alla fine anche l'esercito russo raggiunge il punto di test di morale d'armata e, al primo tentativo, lo fallisce. Tutti a casa! Una vittoria minore per gli Svedesi, assai sofferta.
Tempo di gioco: tre ore circa. Giocato un solo mazzo di carte equivalenti a un turno di gioco (circa due ore reali).
Unica variazione al regolamento, ininfluente ai fini del gioco, sono le dimensioni delle unità di fanteria e di cavalleria, su tre basi invece delle quattro previste dal regolamento.

Insomma, interpenetrazioni a parte, ci siamo divertiti! Ve lo consiglio: un suggerimento per i giocatori europei. Se lo volete acquistare, vi consiglio di  rivolgetevi alla Caliver Books piuttosto che alla casa editrice americana: le spese postali proposte sono assolutamente eccessive!

Per concludere, non posso fare a meno di ringraziare Sandro Matteoni per aver insistito affinchè provassi questo regolamento dopo la delusione di Piquet: Sandro, non sbagli mai, ormai sei una vera garanzia!

*****
Last Friday, we tried  Field of Battle (2nd edition) rules with a clash in the GNW. I must premise that I was pretty biased on this regulation because years ago I played Piquet, of which this regulation is the "son", and I did not like it at all for its complete ungovernability. Here is another thing, maybe the time is more ripe for a regulation card driven than they were at the time, but the system is running well and is fun, completely changing the philosophy of "IGoUGo" which is typical of most Regulations wargame currently in circulation. The players are constantly involved both during its active phase and in  the opponent one. The results are often unpredictable, but the large number of throws of the dice does not cause unacceptable consequences from an historical point of view.For a review and critique of the regulation and its operation will refer to the site Blunders on Danube.

Sure, something
leaves a little perplexed, as the ease of interpenetration of units, virtually unlimited (doubts already expressed elsewhere by other players), especially for certain periods that may actually be exaggerated, given that the scale of the unit is the battalion for the infantry and regiment  for cavallerie. So, the cavalry can charge passing through two lines of infantry, or infantry can fire lines carrying an exchange of different units a little bit out of history.However, the rule is quite easy to limit or eliminate without major problems, so that in the adaptations to the different historical periods, in some cases is already being modified by the Author.But look what happened to our testing: for the Swedes, 3 Command groups, one with 4 units of infantry and two cavalry, each with 4 units, no artillery, as in (worst) tradition of Charles XII. For the Russians, 4 Command Groups, two of infantry, each of three units of infantry and a battery of light artillery, one cavalry (three units of dragoons and one of Horse Grenadiers ) and a one-artillery, three batteries of of medium artillery.The Russians defended themselves with the  artillery placed in a redoubt placed in the center of the field, the infantry on both sides of the redoubt and the cavalry  behind the right wing. The Swedes, who see the enemy deployment partly in advance, deploy the infantry on the right wing and all the cavalry on the left wing. No one to face the defended redoubt.The land is flat but interrupted by some fields and a small marsh near the center of the battlefield.The Swedes won the initiative (2 cards) and immediately attack, head down, with the dragoons vs the Russian infantry on the right wing , but the first volley of infantry, plus the effects of artillery is lethal and the attack rejected.More fortunate was the cavalry attack against the Russians with weaponsunloaded , but only managed to repel the infantry. On the right begins the attack of the Swedish infantry, squeezed between the marsh and a cultivated area. It's up to the Russian cavalry counterattack on dragons tested by fire, the cavalry remain locked in melee with mixed results.Other 2 cards each, continues the attack of the Swedish infantry, attempting an assault on the Russian lines: "Ga Pa!"Even here the focus is efficient but the Swedes do not stop. However, they are outnumbered and even here the units remain mired in a inconclusive melèe.The Swedish cavalry attacks a Russian battery unloaded and sweep it away, but loses points for pursuing. Meanwhile the Russian line which had retreated, was reorganized, reload the weapons and fires on the Swedish cavalry, repulsing it.This time the Russians win the initiative (5 cards!) and the artillery fire reduces badly the wing of the Swedish infantry that soon sees en route two units of four. In addition,  the attack on the center  by Russian dragoons  seems to give good results and most of the command of Swedish dragoons is broken or in poor condition. The moral of the Swedish Army drops alarmingly and quickly reaches the critical point! All seems lost, even  because, up until now, the dices have not been generous with the Scandinavians.But here we see the qualities of the Swedish Army: beautifully withstands the test of moral army and counterattacks with the cavalry. The Russian Horse Grenadiers  are wiped out in one shot and infantry continues to reject one after another the Russian regiments, with serious losses. Eventually even the Russian army reached the point of morale of the army and at the first attempt, it fails the test. Everyone at home! A minor victory for the Swedes, very painful.Game time: three hours. Only one deck of cards has been played equivalent to a round of play (about two actual hours).Only one change to the rules, irrelevant to the game, was the size of the infantry and cavalry, on three bases instead of four under the rules .In short, apart from interpenetration, we had fun! I recommend it: a suggestion for European players. If you want to buy, I recommend you to contact Caliver Books rather than the American publisher: P&P  are absolutely too high!Finally, I must thank Sandro Matteoni for insisting so I tried this rules, after the disappointment of Piquet: Sandro, never wrong, you're a real guarantee!

4 commenti:

Sandro Matteoni ha detto...

Luca,
ovviamente grazie per le belle parole.
Rileggendo i commento sulle interpenetrazioni ti consiglio una regola non scritta, ma usata anche da Brent: se si spara il bersaglio deve rimanere in vista per tutta l'attivazione. Così vedrai che quelle interpenetrazioni offensive diminuiranno moltissimo, anzi spariranno quasi del tutto.

Un saluto,

Sandro

Roby ha detto...

"I risultati sono spesso imprevedibili ma il grande numero di lanci di dadi non provoca conseguenze storicamente inaccettabili".

Sarò sincero. Questo commento conferma i miei dubbi. Ho letto il regolamento, ma non l'ho mai giocato. Sia lettura che i resoconti, mi danno la sensazione di qualcosa di molto artificioso. Ma dovrei giocarlo per essere obiettivo.

Sandro Matteoni ha detto...

Roby,

nulla di più lontano dall'essere artificioso. In 30 anni di wargame raramente ho visto risultati più storicamente credibili.

Sandro

Roby ha detto...

Ah! Ok!!!
Sono certo che tra lettura e gioco reale ci sia sempre un abisso.

Mi piacerebbe provare. Prima o poi farò un viaggio appositamente!